L’archivio vivente di Angela Betta

Per quell’amor di cose: l’archivio vivente di Angela Betta e la vera storia della Via dell’Amore

Una visita speciale, un racconto prezioso.
Siamo stati a trovare l’archivio vivente di Angela Betta, custode di un tesoro unico. Tra fotografie, lettere, articoli e memorie personali, Angela raccoglie e protegge l’anima vera del territorio. Un patrimonio che racconta le Cinque Terre attraverso le persone che, negli anni, le hanno costruite, amate e vissute.

Durante l’incontro, Angela ci mostra un libro di Dario Capellini. Sfogliandolo, ci immergiamo nella storia poco conosciuta della Via dell’Amore, il sentiero che collega Manarola a Riomaggiore. Ma non quella dei selfie e delle guide turistiche. Quella vera.

La vera storia della Via dell’Amore

Questa strada nasce tra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento. Non nasce per il turismo, bensì per unire.
Serviva a ritrovare un fratello, raggiungere un mercato o un amico. Era una necessità sociale, una via per ricucire i legami tra comunità separate dalla roccia.

Non ci furono appalti né ditte. La costruirono gli abitanti stessi: muratori, minatori, contadini. Ognuno dava ciò che poteva. C’era chi portava il pane da casa, chi sapeva dove far brillare la dinamite.
Si lavorava insieme, per sé e per gli altri. Nasceva così una strada di pietra, ma anche di orgoglio, amore e solidarietà.

Un sentiero con il cuore

Forse è proprio per questo che, anni dopo, qualcuno scrisse a calce: “Via dell’Amore”.
Non solo un nome poetico, ma il riflesso di una verità più profonda.

Grazie ad Angela Betta, oggi possiamo ricordare che ogni sentiero delle Cinque Terre non è solo una passeggiata. È una storia. È un gesto d’amore.

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