Rimazû Folk Festival 2025
Musica, dialetto e Sciacchetrà
Dal 20 al 26 agosto 2025 torna il Rimazû Folk Festival 2025 Riomaggiore.
La sesta edizione della rassegna porta musica, dialetto e tradizione nel cuore delle Cinque Terre.
Il festival unisce il fascino della canzone in lingua ligure a una varietà di generi musicali.
Si passa dal folk al reggae, dai cantastorie alla canzone d’autore.
L’obiettivo non è un nostalgico ritorno al passato.
Al contrario, il festival guarda al Mediterraneo come spazio di incontro e contaminazione culturale.
Programma del Rimazû Folk Festival 2025
Il calendario propone due grandi concerti sostenuti dal bando Turismo delle Radici.
Concerto del 20 agosto in Piazza del Vignaiolo
Mercoledì 20 agosto, alle 21.30, suoneranno i Makadam Zena.
La band genovese unirà il dialetto ligure al ritmo del reggae.
Prima del concerto, alle ore 20.00, ci sarà la presentazione del progetto Strada del Vino – Cinque Terre e Colline di Levanto, seguita da una degustazione di vini locali.
Concerto del 26 agosto alla Terrazza del Castello
Martedì 26 agosto, sempre alle 21.30, sarà protagonista Andrea Facco.
Il cantautore genovese, con Alessandro Ghiggi ed Enrico Bovone, presenterà il nuovo album Çerci de prie.
Un viaggio musicale che fonde influenze celtiche e mediterranee.
Sciaàtu ‘nti carugi: la festa per le vie del borgo
Domenica 24 agosto torna l’evento itinerante Sciaàtu ‘nti carugi.
Dalle 10.30 alle 13.30, gruppi e solisti porteranno musica e stornelli nelle strade di Riomaggiore.
Le soste nelle enoteche e nelle cantine permetteranno di gustare Sciacchetrà, torta di riso e acciughe salate.
Tra i partecipanti ci saranno i Grandi & fanti, i Gnachi e Fürbe, i Mandillӓ e altri artisti liguri.
Un festival tra tradizione e turismo esperienziale
Il Rimazû Folk Festival 2025 Riomaggiore è organizzato dall’associazione culturale Rimazû, con la Pro Loco e il patrocinio del Comune.
Il festival promuove la cultura locale attraverso due simboli: il dialetto e il vino Sciacchetrà.
Come spiega il direttore artistico Davide Bozzo, entrambi rappresentano tradizioni popolari tramandate di generazione in generazione.
Per questo motivo, il festival si inserisce in un percorso di turismo lento ed esperienziale, legato all’autenticità delle Cinque Terre.